domenica 24 luglio 2011

Lettera Del Maresciallo dell' Aereonautica che si dimette...

Ebbene si cari colleghi. Ho deciso di fuggire. Fuggire per salvarmi… fuggire per continuare a vivere.
Ho servito il mio Stato per 28 anni in maniera decorosa. Ho servito il mio Stato in Bosnia, in Kosovo, in Albania e ovunque mi chiedevano di andare.
Ho addestrato i più giovani, cercando di insegnare il rispetto delle regole, l’onore, lo spirito di corpo e l’amore per quei tre colori che ogni giorno all’alzabandiera mi regalano un brivido. Ma oggi quel brivido l’ho sentito solo io. Ed è un brivido di disgusto, di delusione.
Alcuni miei colleghi per servire lo Stato hanno lasciato la famiglia e sono tornati a casa in una cassa di legno, eseguendo ordini di gente che guadagna in un mese quello che noi militari guadagniamo in un anno. E per tutta risposta, neanche la soddisfazione della promozione di un grado.
Non sono mai stato punito. Non ho mai rifiutato un ordine. Ma combattere in teatro operativo è facile… lì sai chi è il nemico…. ma combattere anche tutti i giorni a casa, dove il nemico sembra essere il tuo ministro, è troppo.
Dopo tanti anni, questa uniforme mi pesa. Troppe mattine inizio il lavoro chiedendomi “perchè?” Ho subito in silenzio 4 trasferimenti d’autorità, ho subito in silenzio una promozione mai arrivata, ho detto sempre “signorsì comandi”, come mi è stato insegnato e sempre in silenzio ho sempre accettato di essere comandato da gente talvolta incapace proiettata solo alla sua carriera.
Ho fatto la guardia all’immondizia di Napoli, ho fatto la guardia a poveri disperati dei centri di accoglienza. Sono stato in missione dormendo nelle bettole per fare risparmiare l’amministrazione. Ho addirittura pagato il carburante del mezzo militare per rientrare al reparto da una missione. Ed ora, alla soglia dei miei 46 anni di età e 28 anni di servizio, per ringraziarmi, mi bloccano lo stipendio per anni ancora, mi prendono per il culo con una F.E.S.I. ridicola, mi dicono che devo fare straordinari ma i soldi non ci sono, mi dicono che se mi ammalo non mi pagano, e tutto per fare ancora sacrifici per il mio paese.
Non voglio vomitare insulti sulla classe politica perchè sarebbe come sparare sulla Croce Rossa ma posso dire basta. Non vale più la pena servire questo Stato.
Mi dimetto. Mi dimetto da Italiano, mi dimetto da Soldato, e vi saluto!

giovedì 14 luglio 2011

...Incursori...


Il Comando Subacquei ed Incursori (conosciuto anche con l'acronimo di COMSUBIN), il cui nome ufficiale è Raggruppamento Subacquei ed Incursori "Teseo Tesei", è il Raggruppamento della Marina Militare incaricato anche di svolgere le operazioni di guerra non convenzionale in ambiente acquatico.
La sede del raggruppamento è situata al Varignano, il promontorio che costituisce l'estremità ovest del porto di La Spezia e subito ad est di Porto Venere.
Organizzazione
COMSUBIN è al di fuori della struttura gerarchica di CINCNAV (il Comando in Capo delle Squadra Navale) e dipende direttamente dal Capo di Stato Maggiore della Marina.
Il Comsubin comprende due reparti operativi combattenti: il GOI ed il GOS.
il GOI, Gruppo Operativo Incursori, è l'unità di attacco. Le attività attuali comprendono tutte le tecniche di attacco non convenzionale ad unità navali in mare, in porto ed alla fonda, l'abbordaggio di navi, la posa di mine, le infiltrazioni di personale per missioni HUMINT o di supporto al tiro di artiglierie navali e le missioni di attacco diretto ad obiettivi di interesse della Marina Militare. Fino alla creazione di GIS eNOCS, il Comsubin era l'unica unità italiana addestrata alla liberazione di ostaggi.
il GOS, Gruppo Operativo Subacqueo, è l'unità di palombari e sommozzatori specializzata nella bonifica dalle mine, nella bonifica dai vari ordigni trovati in mare (ad esempio bombe d'aereo inesplose, munizioni, navi cariche di esplosivo, eccetera), e nel soccorso dei sommergibili e sottomarini. È compito del GOS anche la difesa subacquea delle unità della MMI in porto, sia tramite interventi anti-sabotaggio nei confronti di eventuali incursori ostili, sia tramite controlli delle carene delle navi per accertarsi dell'assenza di ordigni. È il punto di riferimento italiano per la dottrina e le attrezzature delle immersioni. L'unità è nata nel 1954 dalla riorganizzazione di strutture precedenti. La prima scuola palombari italiana nacque a Genova nel 1849. Il GOS è stato utilizzato anche per attività di protezione civile, quali il recupero di un automezzo inabissato in un lago.
Oltre a questi reparti, sono inseriti nel Comando Subacquei ed Incursori anche:
-         il Gruppo Navale Speciale
-         il Centro Studi
-         il Gruppo Scuole
-         il Gruppo Logistico
Armi ed Equipaggiamenti
Ciascun operatore dispone di:
-         Pistola Glock 17
-         Pistola Beretta 92SB - FS
-         Pistola subacquea Heckler & Koch HK P-11
-         Arma lunga fucile Colt M4, HK 416, HK G36 in 5.56mm, HK 417 in 7,62mm anche associati al lanciagranate M203
-         Pistola mitragliatrice Beretta M12, in via di dismissione
-         Pistola mitragliatrice HK MP5, HK MP7, in varie versioni (anche silenziate)
Armi di squadra:
-         Mitragliatrice M60E3 7,62mm
-         Mitragliatrice MG 42/59 7.62mm
-         Mitragliatrice Browning M2 12.7mm solo su automezzi
-         Lanciagranate Automatico H&K AGS 40mm
-         Lanciarazzi controcarro Instalaza C-90 (si tratta di un sistema individuale e spalleggiabile "usa e getta" di origine spagnola che ha soppiantato il precedente lanciarazzi ricaricabile "Blindicide" di origine belga).
Sono utilizzate, inoltre, esplosivi e cariche da demolizione di vario genere.
Per le trasmissioni sono impiegati apparati di alto contenuto tecnologico: radio palmari e terminali satellitari.
Veicoli terrestri: Iveco VM 90.
Imbarcazioni speciali: Futura Commando; RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) di tipo Hurricane. Inoltre, data la prerogativa del reparto orientato all'attacco navale, il GOI è dotato di mezzi subacquei insidiosi moderni concepiti, sviluppati e costruiti in Italia che traggono le loro origini concettuali (sia tecniche che operative) dagli S.L.C. (siluri a lenta corsa, chiamati anche "maiali") e dai minisommergili CA/CB impiegati dagli arditi incursori della Regia Marina durante la seconda guerra mondiale. Infine, per determinate operazioni di infiltrazione via mare, gli operatori del GOI possono contare anche sull'utilizzo dei sommergibili del COMFORSUB (Comando forze subacquee).

giovedì 30 giugno 2011

Special Force

Le United States Army Special Forces, forze speciali dell'esercito degli Stati Uniti, sono una forza speciale dell'US Army, l'esercito statunitense. Meglio note con il soprannome di "Berretti verdi", per via del caratteristico basco, sono addestrate per la guerra non convenzionale e le operazioni speciali. Le forze speciali furono fondate da Aaron Bank ed il loro copricapo ufficiale è il berretto verde, derivato da un contributo di un giovane ufficiale, Edson Raff.
Il loro motto ufficiale è De Oppresso Liber ("Per Liberare l'Oppresso"), un riferimento a una delle loro missioni principali: addestrare e assistere le forze locali straniere alleate
Le unità delle Special Forces hanno sei specifici compiti: guerra non convenzionale, difesa estera ed interna, ricognizioni speciali, azioni dirette, combattere il terrorismo e liberazione ostaggi. Altri compiti includono: ricerca e salvataggio, peace keeping, assistenza umanitaria, bonifica di campi minati, guerra psicologica ed operazioni contro la droga.
Il Berretto Verde
Il Berretto Verde, inizialmente, era stato vietato dall'esercito degli Stati Uniti. Tuttavia, nel 1961 il presidente John F. Kennedy autorizzò il suo utilizzo per le Forze Speciali. Mentre si apprestava ad una visita del 12 ottobre al Special Warfare Center (Centro speciale della Guerra, letteralmente) a Fort Bragg (Carolina del Nord), il Presidente mandò una lettera al comandante del Centro, il Brigadier generale William P. Yarborough, dicendo che tutti i soldati delle Forze Speciali dovevano indossare il berretto verde, come parte dell'evento. Il Presidente sentiva che, visto che le forze speciali hanno una missione speciale, avrebbero dovuto avere qualcosa che li distinguesse dal resto delle Forze Armate. Nel 1962, chiamò il berretto verde un "simbolo di eccellenza, un distintivo di coraggio, un segno di distinzione nella lotta per la libertà".
Organizzazione
Le Forze Speciali dell'Esercito statunitense sono divise in 5 gruppi in servizio attivo e due della Guardia nazionale. Ogni SFG (Special Forces Group) è focalizzato su una precisa area geografica d'interesse. I soldati delle forze speciali assegnati a questi gruppi ricevono un intenso addestramento sulle lingue e culture dei Paesi ricompresi all'interno della loro area di responsabilità.

Addestramento e Selezione

Le nuove reclute maschili (tutte le Forze Speciali statunitensi sono precluse alle donne, nei ruoli operativi) che hanno richiesto all'Esercito di unirsi direttamente alle Forze Speciali iniziano ad addestrarsi a Fort Benning, in Georgia. Questo percorso di immissione diretta nei ruoli delle Special Forces consiste di un addestramento di base combinato di Fanteria di 14 settimane di durata. Dopo il suo completamento, i soldati devono frequentare un corso di paracadutismo static-line di tre settimane presso la scuola truppe aerotrasportate, prima di passare al Corso di Preparazione Operazioni Speciali (SOPC), a Fort Bragg. Lo scopo del (SOPC) è preparare i candidati SF per la cosiddetta Fase 1, l' accertamento e selezione forze speciali (SFAS), una valutazione che dura 24 giorni. Al completamento di questa fase, gli aspiranti provenienti da altri reparti ritornano alle loro unità precedenti, e attendono di essere ammesse alla terza fase di formazione, il corso di qualificazione per le Forze Speciali (Q course).
Le reclute sono assegnate al 1º Gruppo d'Addestramento alla Guerra Speciale (Aerotrasportato) a Fort Bragg, per il quale è necessario partecipare a un corso di tattica per piccola unità di tre settimane. Questo corso è progettato per diffondere anche ai soldati non combattenti la professionalità tipica del militare delle Forze Speciali – (definiti dai Military Occupational Specialty (MOS)), con pattugliamento di base, orientamento e abilità boschive.
In seguito, le reclute di rango sottufficiali frequentano il Corso di base Sottufficiali presso Camp Mackall, prima di iniziare ufficialmente la Fase II, un periodo d’istruzione di cinque settimane in piccole unità tattiche. All'inizio del 2006, la Fase II fu estesa a includere un corso di tre settimane di sopravvivenza, evasione, resistenza e fuga – Survival, Evasion, Resistance and Escape (SERE)- immediatamente dopo aver seguito il completamento della fase piccole unità tattiche. Dopo la Fase II, le reclute cominciano poi la Fase III, all’interno di una delle cinque specialità forze speciali:
18A Sergente SF
18B sergente armiere SF
18C sergente guastatore SF
18D sergente medico SF
18E sergente comunicazioni SF
I corsi d'addestramento 18 A, C e E approssimativamente sono lunghi 26 settimane, il corso 18D è lungo 59 settimane. I diplomati che completano il corso Q del loro addestramento partecipano alla “Robin Sage”, un'esercitazione di guerra non convenzionale su larga scala (fase IV), ed una scuola di lingue (fase V), prima di essere assegnati in organico alle Forze Speciali.
Dopo aver completato con successo il corso di qualificazione Forze Speciali e guadagnato il Berretto Verde ed il tab "Special Forces", i soldati delle Forze Speciali possono poi frequentare molti corsi di formazione avanzati. Questi includono corso di lancio libero di paracadutismo militare, corsi di qualificazione al combattimento subacqueo, il corso Sniper forze speciali, corsi di tecniche avanzate per operazioni speciali, ricognizione avanzata per forze speciali, corso di tecniche di acquisizione e designazione bersagli. Inoltre i soldati delle Forze Speciali possono partecipare a corsi offerti dagli altri servizi e nazioni alleate per tutta la durata delle loro carriere.
18A ufficiale SF :
qualifica riservata agli ufficiali della durata di 24 settimane. Vengono impartite istruzioni sulla guerra non convenzionale, la pianificazione delle missioni e sulla logistica.
18B sergente armiere SF:
corso della durata di 24 settimane, che ha lo scopo istruire i relativi operatori sull’uso di un gran numero di armi leggere e di supporto che si possono incontrare nei vari teatri d’impiego, sia di produzione statunitense che estera.
18C sergente guastatore SF:
corso della durata di 24 settimane dedicato al maneggio degli esplosivi, alle tecniche di demolizione, rimozione mine ed ordigni esplosivi; apprendimento delle procedure del genio per la costruzione di ripari, ponti e fortificazioni.
18D sergente medico SF:
corso di medicina tattica che richiede circa un anno di formazione con una prima fase di 24 settimane, denominata Special Operations Combat Medic, dedicata alle tecniche di pronto soccorso e primo intervento, ed all’apprendimento di conoscenze di tipo para-medico che includono interventi chirurgici elementari, trattamento dei traumatizzati e procedure per la stabilizzazione dei feriti prima dell’evacuazione. In alcuni casi vi segue una fase avanzata, per l'ulteriore qualificazione tecnica del personale più esperto.
18E sergente comunicazioni SF
corso destinato agli specialisti nelle comunicazioni della durata di 32 settimane. Istruisce sulla tecniche che spaziano dal codice Morse alla gestione di reti informatiche.
18F sergente per assistenza operazioni e informazioni SF
18X candidato SF (possibile arruolamento)
18Z sergente operazioni SF
Nota: i candidati per la scuola SF possono arruolarsi direttamente nel 18X MOS, ed al completamento riuscito dei corsi di Addestramento base, di Fanteria AIT (Advanced Infantry Training), della Scuola Aerotrasportata, dello SFAS (Valutazione e Selezione Forze Speciali), sarà iscritto nel corso Q-qualificazione forze speciali, e sarà iscritto in uno degli altri MOS SF. Finché un "vero" MOS SF non viene assegnato, il candidato del 18X è considerato a tutti gli scopi un MOS 11B (soldato di fanteria).

Composizione di un A Team delle Forze Speciali
La Compagnia delle Forze Speciali consiste di 6 distaccamenti operativi Alfa (ODAs), o "Squadra A", sebbene questo numero possa variare da compagnia a compagnia. Questi ODAs possono essere ulteriormente specializzati in molti campi: un esempio è il 3º battaglione, 20º Gruppo Forze Speciali, il quale mantiene un Distaccamento Alfa specializzato in operazioni antinarcotici (detto "CNODA" - Counter Narcotics ODA) a Camp Blanding, in Florida. Un ODA tipico è costituito da 12 uomini, ognuno dei quali ha uno specifico ruolo operativo all'interno della Squadra. Un ODA è guidato da uno specialista con MOS 18A, e solitamente prevede due uomini per ciascuna delle specialità operative SF (un operatore anziano ed uno meno esperto, affiancato al veterano).

mercoledì 29 giugno 2011

Armi



Tipo
Arma
Calibro
Coltello d'assalto

9x19mm Parabellum
Fucile a canna liscia
5,56x45mm Nato
Fucile di precisione antimateriale
.50 BMG
 T-148/B

Lanciagranate Per fucili AR 70/90, SC 70/90 e SCP 70/90
40mm
 OD 82/SE
 SRCM Mod.35

Mortaio leggero
 Hirtenberger M6C-210 320 pezzi ad inventario
60 mm
Mortaio pesante
 Brandt Thomson MO-120-RT-61 525 pezzi ad inventario
120 mm
Obice a traino
155mm
 Breda Folgore 800 pezzi ad inventario
80mm
Lanciarazzi controcarro
110mm/112mm
Missile controcarro a medio raggio
90mm
Missile controcarro medio-lungo raggio
130mm
Missile controcarro a lungo raggio
127mm
SAM portatile per bassa quota
70mm
Lanciamissili per media quota
210mm
Lanciamissili per medio-alta quota
356mm
Lanciamissili per alta quota